221 cogli alleati per favorire una nazione, la cui indole superba, e allora più che mai riscaldata da’ fortunati avvenimenti, faceva temere non avesse un dì a non riconoscere più limite nè freno, come il seguito degli avvenimenti pur troppo chiarì all’ Italia. Fino dal 29 novembre 1792 scriveva il veneto rappresentante a Rovigno (1), informando il magistrato della Sanità essersi verso sera presentato un certo Pietro Paolo Luigi francese, capitano di una bombarda denominata Buenos-Ayres con bandiera nazionale, equipaggiata, di sole otto persone e diretta alla punta di Goro, domandando arrogantemente la pratica, la quale, a tenore delle leggi sanitarie, venendogli rifiutata, avea egli usato indecenti termini ed inveito contro il governo veneto con non poco irritamento del popolo. Tra altre cose avea egli gridato : che .sovrano ? .siamo tutti eguali, sono ancor io un magistrato, intendo di voler la pratica, e vi accorgerete forse da qui ad un anno. Riuscì a mala pena al rappresentante veneto di tener quieta la popolazione, e trovandosi per fortuna in porto la galea del sopracomito Francesco Corner, pronta ad accorrere all’ assistenza, il capitano si mostrò alfine più pieghevole e partì. Questo ed altri fatti dimostrano all’ evidenza che gli Inquisitori non aveano torto se ad onta delle belle parole e delle promesse francesi (2) spingevano molto innanzi la vigilanza, la quale non potea però a meno di produrre parecchi inconvenienti, né evitare che avvenissero errori ed abusi, specialmente nelle espulsioni di persone (1) Corti, ove leggesi per esteso il rapporto. (2) Ancora il 9 die. 1793 l’Incaricato d’ affari della Repubblica francese per interim Jacob partecipava un Decreto del Consesso nazionale 16 nov., ove leggevasi all’art. IV : La Convenzione nazionale ingiunge ai cittadini e a tutti gli ufficiali civili e militari della Repubblica di rispettare e far rispettare il territorio di tutte le nazioni neutre ed alleate ».