462 della Francia per concertar quindi le misure da prendersi, e frattanto si traspira che seco loro concertarono non di attaccare i Francesi colle armi, ma d’interdire ogni comunicazione con quel regno tanto per la via di terra che di mare, riducendosi le truppe de’ collegati ai confini, ad oggetto di tentar con una imponente negoziazione a ristabilire nel suo primitivo esssere quella monarchia, nè uso avrà a farsi della milizia che per respingere ¡ili attacchi, o per accordarla a quelle provincie che volontariamente la chiedessero in soccorso. Tutto ciò per altro non è che in progetto dovendo nella situazione del piano concorrere tutte le Potenze componenti la lega, ciò che porterà una lunga dilazione, e perciò mi riservo in seguito a proseguire a V. S. ed a VV. EE. la relazione di quel più che mi riuscirà di rilevare con maggior fondamento, essendo intanto della loro sapienza il riflettere sulla convenienza od inconvenienza dell’anzidetto progetto, rispetto specialmente alla parte del mare, mentre libera la sortita tanto de’ legni da guerra che della numerosa mercantile marina, non avendo le principali contraenti potenze, squadre da oppor-visi, esposte resterebbero agl’ insulti de’ Francesi le coste di molti Stati, i quali o non hanno forza marittima per garantirsi, o al confronto si trovano molto inferiori. VI. Idem del 6 dicembre 17^1 (ilI). Serenissimo Principe. Sarà di già noto a V. Ser.tà ed a VV. EE. che S. M. l’imperatore fece rimettere alle Corti di Russia, di Prussia, Spagna e Turino come a questa di Napoli una nota giustificativa il suo cambiamento rapporto gli affari di Francia, Espone in essa all’incirca che mutate le circostanze era pure ragionevole di cambiare consiglio, e che la situazione in cui trovavasi Luigi XVI, prima che accettasse la Costituzione, esigeva di mostrarsi pronti a soccorrerlo' onde restar non avesse intieramente oppresso, e vittima forse del furore de’ suoi nemici, ma dacché solennemente devenne ad un tal atto, dichiarando