476 Il partito Giacobino traspirò non solo ma seppe tutto questo, nè a’ ingannò nel disegnare i capi de’ suoi nemici nella nuova coa-lizzazione, e si preparò colla forza a resistere non solo, ma ad abbattere il nuovo nemico combinato che lo minacciava nell’ interno. Li costituzionali cercarono bene di minorare le forze del partito coll’im pedire il campo de’ ventimille uomini, e col ritardare la venuta dei federali, ma in quest’ ultimi tempi credendo dopo l’unione d’esser assai forti in Parigi per ¡schiacciarli, invece d’ evitare furono anzi contenti d’incontrare un urto, che desse occasione di battere un colpo decisivo. Il decreto contro il marchese di la Fayette, ed il decreto della sospensione del re dovevano per ambedue esser il segnale e così fu. Fino alia notte di giovedì nove agosto 1’ esito era tanto incerto dall’una e dall’altra parte ; ma il partito giacobino fu unito e fedele, e 1’ altro per ogni parte mancò. Essi contavano sulli Svizzeri, sulle guardie nazionali ben affette eh’erano in palazzo, sulla grande armeria, e sn circa tre mille persone le quali senza uniforme in grosse pattuglie e con arme nascoste dovevan girare per la città. Il piano era che appena incominciate le scariche prime a palazzo, la cavalleria prenderebbe per di dietro ed in fianco le colonne degli attaccati ; le pattuglie sparse si mischierebbero confuse tra il popolo non riconosciute, e comincierebbero a fare man bassa sovra d’ esso, e non è dubbio che se ciascuno avesse obbedito agli ordini, il popolaccio in un batter d’occhio sarebbe stato disperso, li Marsigliesi massacrati e la guardia nazionale giacobina tutta fugata ; ma invece la gendarmeria, di cui non erano che pochi :ufficiali del loro partito, li quali avevano imprudentemente contato sul loro corpo, si voltò contro loro ; li tremille che dovevano esser in armi, fosse tradimento, o più probabile codardia, non si trovarono esser che poche centi-naja, ed alcuni di essi sorpresi e riconosciuti furono i primi uccisi. Il re abbandonò il palazzo, e la guardia nazionale abbandonata dal re, abbandonò essa pure ; li soli Svizzeri sostennero, e furono le vittime ; così tutto fu perduto. La regina parve prevedere, che la condotta del re deciderebbe dell’ esito, quando passando col re nelle anticamere dove erano più di trecento gentiluomini armati delle loro spade, e di qualche pistola, avvicinandosi al duca Choyseul, che aveva due pistole sopra lui, ne afferrò una, e la pose in mano del re dicendogli : Sire, questo dev'essere il vostro letto questa notte. Essa s’oppose alla par