282 Il Senato avea tosto mandato alla varie Corti la narrazione dell’ accaduto, o de’ motivi che aveanlo indotto alla deliberazione di allontanare il conte di Liila dai veneti Stati. Ma il 22 giugno (1) ecco il signor di Mor-dinoff presentare al Collegio una memoria in cui dimostrava la dispiacenza sentita dalla sua Corte per la inopinata risoluzione del Senato di rifiutare quind’ innanzi a S. M. Cristianissima Luigi XVIII1’ asilo fino allora accordatogli conforme ai sentimenti d’umanità e di generosità verso 1’ infelice monarca non che alle leggi stesse della Repubblica verso di uno eh’ ella aveva l’onore di contare tra i suoi cittadini ; diceva che dappoiché il Senato avea giudicato a proposito di subordinare considerazioni molto maggiori ad un eccesso di riguardi e di deferer&a verso i regicidi di Francia, dovea almeno dar compimento alla volontà dell’ esiliato collo scancellare il nome della sua famiglia dal libro il’ oro, e restituire 1’ armatura di Enrico IV ; egli, ministro plenipotenziario della Corte di Russia, esserne incaricato, e solo attendere gli ordini della sua Corte per domandarne formalmente 1’ esecuzione. Al che rispondeva il Senato il 2 luglio (2) sommamente dolersi dei richiami da lui esposti nel suo memoriale del 22 giugno circa all’ allontanamento del co. di Lilla. avere già scritto in proposito a Nicolò Venier suo inviato a Pietroburgo, sperare che le addotte ragioni varrebbero a scancellare dall’ animo dell’ imperatrice ogni sfavorevole impressione, non poter annuire all’ espresso desiderio, perchè tenendo la Repubblica in sommo pregio di vedere ascritte fra le famiglie patrizie molte delle più illustri d’Europa, e singolarmente quella dei Borboni, da 11) Esposizioni Principi 22 giugno. (2) Raccolta Crono!. I. pag. 71.