321 dizioni attuali e sulle future pericolose contingenze della Repubblica, tanto per rapporto alla Francia quanto alla Corte di Vienna, e conchiuse che fossero eccitati i Savii a proporre sollecitamente sull’ esempio di quanto crasi praticato nel 1702, 1733 e 1740, in aggiunta al già disposto per la Dominante e per Verona, anche 1’ elezione di commissario o proveditori straordinarii nei varii luoghi, e la distribuzione di quei maggiori presidii nella Terraferma che si stimassero necessarii. Terminato il suo discorso domandava il bossolo non sincero ossia la presa in considerazione. Gli rispose il Savio di Terraferma di settimana Giuseppe Priuli, che spiegando la propria compiacenza nel riconoscere come le viste zelanti dell’ onorevole proponente corrispondessero pienamente a quelle degli altri eccellentissimi Savi e alle previdenze sinora disposte, insistette tuttavia sul dimostrare il pericolo e la impossibilità di pronte ulteriori disposizioni quanto alla Terraferma, promettendo però che non sarebbero intermesse le meditazioni degli eccellentissimi Savi per trovarsi in grado di accorrere a momento opportuno a quantoe3Ìgessero le congiunture. Replicò il Soranzo sostenendo il proprio assunto, e ripetendo la domanda del bossolo non sincero. Sali allora in bigoncia il nobil uomo Marc’ Antonio Michiel, consigliere da basso (1), e con voci di dolore pose in vista le pericolose conseguenze che sovrasterebbero, se si adot* tasse in quell’ ora qualche notevole innovazione in proposito delle forze, estendendo i riflessi sulla somma difficoltà di attuarne 1’ idea, sull’ inefficacia di nuove cariche, sul rischio a cui metterebbonsi i pubblici riguardi, e sulla necessaria avvertenza di far le cose gradatamente, e per (1) Vedi t. Vili, png. 3S1. Vol. IX. 41