432 Dopo l’occupazione fatta di Bergamo dal generale Baraguey d'Hilliers il 25 dicembre 1796, disarmati gli abitanti, asportate non ostante tutte le rimostranze del-l’Ottolini e dello stesso Battagia che ne scrisse a Bona-parte (1), le munizioni o due mila fucili (2), indirizzava 1’ Ottolini agl’ Inquisitori una lettera (3), nella quale dipingendo la gravità delle condizioni e le difficoltà in cui versava, rappresentava in pari tempo il dolor suo, specialmente del non essere stato autorizzato ad una vigorosa resistenza, e quello degli abitanti che non potevano contenersi dall’ uscire in manifeste querele, declamando ognuno contro il sistema adottato, e che esponeva le provinole a tanti mali, parlando assai chiaramente di debolezza nel Governo, di abbandono, di fedeltà non curata, di pentimento delle fatte obblazioni, del che non mancavano di approfittare i partigiani delle nuove idee per ispargere viepiù la scontentezza e aprire la via a qualche grande rivolgimento, ad impedire il quale egli tutto metteva in opera colle persuasioni e colle esortazioni, e per ogni modo possibile cercava contenere i sudditi nelle prescritte vie della moderazione. Rispondevano gl’ Inquisitori lodando il suo contegno, animandolo a perseverarvi, a convincere i sudditi de’ grandi sagri ficii a cui il Governo si era sottoposto, e tuttora continuava a sottoporsi pel solo scopo della salvezza loro in mezzo a tanti terribili rivolgimenti, e alle funeste guerre che affliggevano gli altri Stati di Europa, rimettendo del resto nella prudenza e locale cognizione del Rappresentante quanto scriveva relativamente alla (1) Prov. straord. in T. f. N . 2 e 3 all’archivio. (2) 21 Gen. 1796?7 ibid. (3) 31 Die. Raccolta cronol. I, 230.