248 talvolta le querele dei re, e preservando 1* Occidente dal-1’ invasione dei Barbari. Similmente sorta la francese fra le tempeste del mondo in soqquadro, essersi innalzata in mezzo alle più terribili burrasche politiche, a dispetto degli sforzi e della rabbia tremenda de’ suoi nemici. Più feroci d’ assai delle feroci bande settentrionali, cosa non aver essi tentato per distruggerla ? La forza delle armi al di fuori, le insidie al di dentro, chiamata in aiuto la discordia civile, ma di tutto aver trionfato la libertà. Oh genio della libertà, sciamava, tu hai vinto, tu coroni d’ alloro le nostre bandiere. La Francia ormai diretta da una savia costituzione, unicamente guidata dai principii della giustizia, della ragione, della più pura morale, avrà a godere dei tanto desiderati oggetti de’ suoi voti, della libertà ed eguaglianza e dell' unione, frutti di tanti sagri-fìzii e lavori. Nè solo la parità de’ principii e degli effetti avrebbe quind’ innanzi a resistere sempre più il vinco-to tra le due Repubbliche, ma inoltre la riconoscenza, giacché la Francia sempre grande, corrisponderà ad un procedere generoso con un procedere egualmente generoso. Ben ricordare infatti, come mentre la nascente Repubblica era assalita da tutte le parti, e che gli avvenimenti pendevano incerti, il Senato di Venezia, non contento di tenersi imperturbabilmente nei limiti della neutralità, avea accolto con distinzione 1’ Inviato della Repubblica francese, con una condotta tanto più generosa, quanto che per essa esponevasi a non lievi imbarazzi. Laonde andasse pur certo il nobile Quirini che se la Francia sotto un giogo despotico poteva esser ingrata ed ingannatrice, ora la Francia libera, la Francia repubblicana sarebbe sempre riconoscente e leale ; riferisse alla sua nazione eh’ essa potrebbe sempre fare assegnamento sulla Francia, che avrebbe a metterla nel numero de’ suoi al-