8 mossa dal Contattili e dal Pisani, e tra èssa cercavano i grandi patrizii e gli ambiziosi i suffragi. Le relazioni dei nobili verso gli altri cittadini, sebben talora sprezzanti nell’esteriore contegno, non degeneravano però in atti cli violenza, e meno ancora era ammesso l’uso di bravi, di sgherri, o di trabocchetti nei loro palazzi, di cui poeti, romanzieri, e perfino storici fecero tanta profusione nel descrivere qualche scena della vita veneziana. A eiò ripugnavano e F indole nazionale sempre mite, le leggi e il tribunale dei Dieci e degli Inquisitori, a cui anche 1’. infimo del popolo poteva portar accusa e otteneva giustizia, fosse pure contro il più potente patrizio. Fu codesta istituzione appunto dei Dieci e degl’ Inquisitori, che valse a mantenere a Venezia la eguaglianza civile, a impedire le fazioni, a reprimere gli ambiziosi. Parecchi uffici inoltre e certe consuetudini tendevano a mantenere un certo avvicinamento tra il patrizio e il popolano. Il gran cancelliere, carica insigne nella Repubblica, i notari ducali, i segretarii ed altri, erano scelti tra i così detti cittadini ori//ititi rii (1) ; il comparatico di s. Giovanni, per cui ogni nobile teneva di solito alla fonte battesimale alcuni figli del popolo, e specialmente dei gondolieri di casa, introduceva un legame di clientela, e talor anche d’intimità con questi ; in generale, il gondoliere era 1’ uomo fidato di casa, partecipe di tutt’ i segreti della famiglia. I)' ingegno svegliato, orgoglioso (1) La cittadinanza originaria fondavasi sui seguenti requisiti : nascita in Venezia, legittimità di essa, ascendenti per tre gradi non esercenti arti meccaniche, ninna taccia di criminalità, non debiti verso lo Stato, tare le fazioni, cioè essere fra i censiti. Era poi la cittadinanza concessa anche per privilegio, e bensì de hit un limitata, ile intus et de. extra piena. Il libro che conteneva le nascite de’ cittadini originarli, chiamavasi libro d'argento. Parecchi ne esistono. Vedi Cicogna lìibliografia. Erano tra i cittadini originali anche gli abitanti principali dii Torcello, e 1’ arte vetraria di Murano.