222 sospette, o nel ricapito delle lettere, prendendone quindi motivo 1’ Incaricato di Francia di frequenti querele. Ardua impresa era dunque per Venezia e quasi impossibile conservare nna neutralità che la mettesse al sicuro dalle molestie e dai provocamenti. Alle rimostranze e richieste del sig. Jacob porgevano riscontro quello del residente inglese cav. "Wolsey (1). Faceva egli pervenire agl’ Inquisitori notizie di maneggi, attribuiti al signor di Henin allora a Costantinopoli, per indurre il sultano a muover guerra agl’ Imperiali e alla Russia, allo scopo di deviare le loro forze dalla lega contro la Francia; che se in ciò non riuscisse mercè le ragguardevoli [somme offerte, tenterebbe invece di provocare le armi turche contro la Repubblica veneta, affinchè questa costretta a ricorrere a-gl’ Imperiali, fosse causa di rottura traessi eia Porta; che anche da parte dei Grigioni, memori della loro espulsione, si preparavano insidie alla Repubblica, le quali cose tutte considerando, rappresentava il residente la necessità di licenziare l’Incaricato Jacob, essendo la legazione francese centro a tutt’ i maneggi rivoluzionarii col mezzo dei continui corrieri che passavano pei veneti Stati ; non temesse di Francia, chè in soccorso della Repubblica accorrerebbe la flotta inglese. Il re di Napoli, già entrato nell’ alleanza d’Inghilterra, non ostante le precedenti dichiarazioni amichevoli fatte al ministro francese Mackau, sollecitava anch’egli la Repubblica di Venezia a prender parte nella lega, e faceva presentare dal suo Residente una nuova memoria (2), in cui sponeva come la riconquista eseguita dai Francesi della città di Tolone, e l’ingente numero de’ loro armati non poteano non destare in essi il pensiero d’ una invasione in Italia, o dalla parte del (1) Raccolta cronol., t. I, Il e 17 die. 1798. (2) Corti 11 feb. 1794.