385 dal poter giammai essere soggetta a sinistra interpretazione, era tale da dare il conforto e la sicurezza che per una lunga serie di casi nel corso dell’ attuai guerra, doveva avere patentemente dimostrato in faccia all’ Europa, e convinto il Direttorio medesimo della lealtà de’ suoi sentimenti ; che tutto quello che poteva conciliarsi con le regole della neutralità, tutto erasi fatto, nè da questo sistema sarebbesi la Repubblica giammai dipartita. Le parole del Priuli poco valsero a calmare Bona-parte, o a far diminuire le violenze francesi. Nel tempo stesso scriveva il 6 settembre (1) Girolamo Barbaro capitano di Vicenza, come entrati colà gli Austriaci volevano a forza essere approvigionati (2). Era in somma una gara di chi potesse mettere più al fondo 1’ innocente veneziana Repubblica. La quale vedendo ognor più minacciata la propria sicurezza, vietava con decreto del 10 settembre 1’ ingresso dei forestieri a Venezia (3), dandone avviso a tutt’ i rappresentanti e agli esteri ministri (4), e alle lagnanze dell’ incaricato imperiale rispondeva (5), che essendo la laguna il solo muuimento di Venezia, non (1) Deliberaz. Senato Terraferma mil. N.. 28. (2) Si fa ampia esposizione delle loro violenze nello Species facti per Vienna 17 sett. 1786. Delib. Sen. mil. Terraferma. N. 29. (3) 10 Sett 1796. Il decreto leggesi anche nella Raccolta cro-nol.p. 185 « E da mo, nella riflessibile estraordinaria combinazione che esistono in prossimità dell’ estuario bande di fuggiaschi e sbandati, la providenza del Senato trova conveniente d’ingiongero alla conosciuta esattezza del N. U. Prove'ditor alle lagune e lidi, di disporre le più precise istruzioni ed ordini onde sia risolutamente impedito non solo ai corpi o individui che abbiano appartenenza alle armate belligeranti, ma altresi sino a nuove disposizioni a qualsivoglia forastiere non avente domicilio e che non sia suddito nostro 1’ ingrèsso in questa Città e in Chiozza, così esigendo gli attuali pubblici riguardi ». (4) Delib. Sen. Terraferma. (5) Ibid. Vol. IX. 49