230 ciò caldissimo specialmente il conte Rocco Sanfermo, che destinato residente a Londra, erasi trattenuto a Basilea per meglio osservare di colà 1’ andamento delle cose. Egli avea mandato appositamente a Parigi un suo fidato per indagare e procacciarsi possibilmente schiarimento sulle seguenti importantissime questioni : quali fossero le intenzioni dei Francesi circa all’ Italia, di quali mezzi pensassero valersi per verificarle ; se la neutralità di Venezia sarebbe rispettata, o se avesse a temere alcuna cosa per parte dei Francesi. Riferiva quindi 1’ inviato (1) che essendosi trovato più volte a cena con Robespierre, Cou-thon e due segretari del Comitato di salute pubblica, avea potuto penetrare che molto importanti fossero i disegni dei Francesi sull’ Italia, ove facevano assegnamento di trovare in abbondanza viveri, vestiti, munizioni ; che minacciando i possedimenti italiani dell’ Imperatore, questi sarebbe stato costretto a ritirare le sue truppe dal Reno ; che, quanto alla riuscita, se ne tenevano sicuri per le intelligenze che già avevano nel paese, pel prestigio delle idee liberali e per 1’ oro destramente sparso ; che la Repubblicaveneta non sarebbe assalita direttamente, ma visi sarebbero dapprima eccitati tumulti e cercati prestiti di attaccarle briga ; che si erano già acquistate molte persone di tutte le classi, e particolarmente delle più distinte, e perfino tra quelle stesse che seno dal governo destinate a scoprire le trame francesi ; che si faceva gran carico alla Repubblica di non aver accettato il cittadino Noel, e della sua condiscendonza nell’ accordare agli alleati armi, grani e passaggi. Ma i nomici del Sanfermo attribuivano tutte queste informazioni alle mire ambizioni) Raccolta cronol. paer. 33 e Gir. Ascanio Molin nella St. ms. dal 1761 al 1797.