344 oeva sempre più esausto, e 1’ epizoozia metteva stragi tra i bovi ; che quanto agli ospedali, s’ era fatto ogni sforzo possibile, richiamandosi a questo proposito al rapporto del Chevalier ; e quanto agli assassinii, oltre che fattisi assai rari, il generale volesse pure nella sua equità considerare come fosse malagevole, anzi impossibile 1’ ovviarvi totalmente in un paese montagnoso com’ era quello e di mille ricettacoli e intralciati e nascosti sentieri, che ad ogni modo mandavagli il colonnello Fratacchio il quale meglio potrebbe a viva voce dileguare dall’ animo suo ogni dubbio, ogni ombra di sospetto. Difatti riferiva Fratacchio circa all’ esito della sua missione : (1) che arrivato a Castiglione verso le ore 13 del 22 luglio e fattosi annunziare a Bonaparte avea avuto in risposta che lo pregava di pazientare pochi minuti, tanto che avesse finito una lettera, passati i quali era stato introdotto da Murat e ricevuto graziosamente dal generale. Salutandolo per parte del Battagia, dimostrato il dispiacere delle false informazioni avute e come il provveditore nulla ommetteva per aggradirgli, presentò la lettera. Ebbene, leggiamo, disse Bonaparte dirigendosi ad una finestra. « Letta eh’ ebbe la lettera, scrive il Fratacchio, mi disse che era in fatti poco contento in genere, e soprattutto per gli assassinii che si facevano continuamente sui soldati francesi, e che perciò pensava, se ne nascessero ancora, di trattare li luoghi come avea fatto a Bina-sco e a Pavia. Li ricercai con rispettosa riverenza se permetteva che un militare parlasse con la verità di cui faceva professione ; mi guardò, poi rispose : dica pure. Gli dissi adunque che di questi assassinii dopo l’arrivo del-1’ eccellentissimo provveditor Battaggia non era arrivato a (1) Prov. straord. di T. F, filza IN. 1 all’Archivio.