422 si limitò a presentare le nuove querele per la condotta delle truppe francesi nelle terre veneziane, chiedendone pronto riparo. f Così si andavano guastando sempre più le cose colla Francia. Il sistema di assoluta neutralità faceva alla Repubblica rifiutare anche l’ofìerta di alleanza che le si proponeva a quei giorni dal ministro prussiano a Parigi de Sandoz Rollin, col mezzo dell’ ambasciatore Querini (1). Avea quel ministro dimostrato in una familiare conversazione con questo, quanto vivamente gli dolesse vedere le provincie venete a tal misera condizione ridotte, lodevole essere stata la politica imparziale finora osservata dalla Repubblica, ma non dover però essa mettere totalmente in non cale i futuri eventi, e nulla provvedere per l’avvenire ; il contegno dei Francesi che s’erano fatto giuoco di quella neutralità procedendo sopra un territorio neutrale, non da amici ma da padroni, potere dar facilmente pretesto agli Austriaci di farsi forti a danno della Repubblica e della sua incolumità ; concedere che l’alleanza con Francia non andrebbe esente da gravi pericoli quando quella potenza non assumesse l’impegno di mantenere sempre in Italia un corpo di cinquantamila uomini a disposizione della Repubblica i quali potessero sempre prontamente difenderla da ogni improvviso assalto, lo che non può neppure immaginarsi; così stando le cose adunque, la sola potenza colla quale il Senato potrebbe utilmente ed impunemente stringere un’ alleanza sarebbe la Prussia, i cui interessi politici erano così separati da quelli della Repubblica di Venezia da non poter cadere in sospetto di secondarie mire, mentre invece sarebbe la sola che potrebbe metter freno alle tendenze ambiziose (1) Lett. 23 dicembre, Raccolta cronol. I, 221.