IL MONDO DIPLOMATICO di apprezzare la sua franca e leale cortesia, i suoi modi signorilmente gentili, e il fine tatto di cui ha saputo dar prova in più occasioni. Ha avuto qualche quarto d’ora di preoccupazione per l’ap- rivo delle carovane italiane. L’ espansività r umo- rosa dei nostri connazionali — lo pensavamo un po’ tutti — poteva sembrare un po’ stonata in un ambiente dove anche l’entusiasmo più vivo si manifesta con forme così diverse.... Ma tutto è andato bene e chi regolò ogni cosa, chi ha im- pedito la possibilità che ci fosse il più piccolo inconveniente, la più piccola stonatura, è stato il marchese Bianchi. Delle grandi potenze, la Germania è la sola non rappresentata a Cettigne. Fedele al suo pro- gramma che le ossa di un granatiere di Pome- rania valgano per lei più di uno stato della pe- nisola balcanica, risparmia anche la spesa di un ministro a Cettigne. L’ Austria naturalmente vi è invece sempre stata rappresentata da ministri per i quali, date le istruzioni che ricevono dal loro governo, quel posto è tutt’ altro che una sinecura, e la loro ec- cessiva attività — chiamiamola così — è stata più di una volta argomento di dissidi tra i due go- verni, sopratutto quando qualcuno di essi, non contentandosi di fare della diplomazia, ha voluto darsi un po’ 1’ aria di un proconsolo. La storia