825 lina e Val Camonica, come occupato e fortificato aveano Legnago e Peschiera ; soggiungeva 1’ 8 luglio del prossimo arrivo di truppe francesi, de’ suoi prò vedimeli ti a tutela della popolazione la quale non può tollerare i Francesi sul suo territorio, se non perche è un comando del suo sovrano che adorano ; della sua resistenza all’ occupazione che i Francesi volevano fare di un sito chiamato la Fiera, e alla loro pretesa di assumere le guardie della città insieme coi Veneti, avendo égli soltanto consentito che un solo Francese fosse alle porte e un sottufficiale nelle pattuglie per tenere in freno i soldati onde non dessero incomodo agli abitanti ; informava infine che aveva avuta ogni cura di sostenere il pubblico decoro col rinforzare le guardie alle porte ed i presidii nel castello, e alzando nella notte i ponti levatoi. Se grave impegno era quello dell’ Ottolini di studiare modo a non ¡scontentare i Francesi e mantenere nello stesso tempo il pubblico decoro, non minore era quello di contenere la popolazione, in cui all’ occupazione straniera e alle tante violenze che 1’ accompagnavano, andava crescendo ogni di più il fermento (1). Il 7 luglio esso inviava al doge e al Senato il seguente indirizzo dei Bergamaschi (2), che riproduciamo per esteso, in grazia dei sentimenti che contiene. « La gratitudine verso gl’ innumerabili benefizii versati sopra di noi dalla Serenissima Repubblica che per tanti secoli fra noi mantenendo la giustizia, la sicurezza e la felicità colle sue leggi clementi, ne dona (1) Delib. Sen. T. F. n. 25. Scriveva inoltre il proveditore generale Foscarini da Verona 1’ 11 luglio ... « Comincia a spargersi un amaro senso fra il popolo, spingendo il dolore sino a protestare die se le circostanze non concedevano al proprio governo d’ accorrere alla loro tutela, spargeranno per sè medesimi il sangue ma non cederanno mai alla violenza, nè le armi ». Cons. X, Parti segrete filza. 1796. (2) Manca nella Raccolta cronol.