464 buona amicizia e corrispondenza tra esso lui e la imperatrice delle Russie, pure non esisteva fra loro la prima intimità: che noto essendogli non acquietarsi la medesima sulle novità della Polonia che per intiero la escludono dalla passata influenza in quel governo, se gli rendevano sospette le sollecitazioni che per parte di essa imperatrice derivavano tanto a lui che al Re di Prussia onde persuadersi a prendere prontamente un diretto interesse nelle cose di Francia, mentre dal di lei canto oifriva di contribuirvi più col denaro che con la forza ; temeva che qualora li scorgesse impegnati in una guerra a questa parte, fosse essa per fare sentire il suo risentimento alla Polonia di cui non ha per anco riconosciuta la nuova Costituzione nè accolta la scelta del nuovo Re: che in vista adunque di tutto ciò credeva abbastanza giustificata la sua condotta rimettendo a questa reale sua sorella anche in copia le accennate lettera in comprovazione delle cose ad essa rappresentate. VII. lettera da Parigi dell’ amò. Almorò Pisani 30 aprile 1792 (ili). III.mi ed Ecc.mi siy. Padroni Colendiss. (IngJi) Procurandomi di riscontrare 1’ ossequiato foglio di VV. EE. dei 7 cad. non posso che assicurare di nuovo codesto eccellentissimo supremo Tribunale di tutto il mio impegno nel secondare e salutari sue viste nelle scoperte delle imprudenti persone che hanno di costà incominciato una corrispondenza con questa società di Giacobini, e solo a maggior dilucidazione del vero e per non entrar nelle traccie, posso aggiungere, che per tutt’ i riscontri che tengo, le persone indicate nelle lettere di VV\ EE. sono totalmente immuni di sospetto in questo particolar affare. Il sig. Bailli già maire non frequenta punto, anzi è odiato e perseguitato dalla società ; il sig. De Oondorcet è bene uno dei gran moventi, ma non comparisce che di rarissimo, e non è che nel profondo delle gran trame, oltreché la persona che ne ha aperto la proposizione alla società mi è nota, ed è il sig. Manuel ora procuratore della comunità che molto scrive senza esser letterato, ed a