442 possessore parlamentario erano o sfuggiti, o a minor prezzo comperati. I pubblici danari che riscuotevansi dal Re non eccedevano certo la forza della nazione, ma 1’ ineguaglianza nel ripartirli, i modi di riscuoterli, la violenza nell’esigerli, l’applicazione inumana fatta sulla impotenza delle leggi penali solo intese contro la contumacia, sopra tutto la ricchezza ed il fasto insultante di quelli che fabbricavano giornaliere fortune sopra questa esundanza del danaro pubblico sì duramente raccolto, rendevano del tutto insoffribile questa parte di amministrazione, e sopra tutto odiosa questa classe di amministratori. I libri i discorsi delli Economisti avevano svelato ed inasprito le piaghe senza rimediarle. Il senso era acerbo, l’impazienza matura. La forza per reprimere li scontentamenti, atre volte riposta nella armata, non era più quella. Li continui cambiamenti di disciplina sotto il ministero del conte di S. Ger-main, avevan reso inquieto il soldato e 1’ istesse novità lo avean fatto ragionatore. I favori della Corte giornalmente compartiti a pochi uomini di famiglie quasi nuove con dolore si sentivano dalla antica ed angustiata nobiltà delle Provincie, alla quale il più delli ufficiali dell’armata appartenevano. I primarj gradi militari distribuiti a giovini cortigiani altamente esacerbavano gli animi de’ vecchi guerrieri che si vedevano con ciò tolti i premj delle fatiche e gli onori dei comandi. Il nome di abuso giustificava anche presso l’onore il desiderio N di cambiamento, e l’armata non meno che il popolo, ciascuno per sue ragioni era pronto a secondarlo. Predisposti così gli animi non meno che le menti di tutta la nazione ad una alterazione di governo, non mancava che una occasione allo scoppio, e quieta si presentò con tale progressione. La guerra d’America inconsideratamente intrapresa obbligò il Governo ad inviar colà truppe ed a versarvi tesori. Fatta la pace, ritornarono le truppe corrotte con indigesti principj di libertà e di repubblicanismo, e i tesori sparsi accrebbero vieppiù i bisogni dell’erario. Le riforme di Necker divennero odiose alla Corte ; la sua affettata popolarità divenne sospetta al conte di Maurepas, che lo fece rimuovere. La prodigalità di Calonne verso i principi e i favoriti contrariò ed esaurì tutto l’effetto dei suoi progetti. Si chiamò un’Assemblea di Notabili. L’ Assemblea de’ Notabili condotta solo dalle ambizioni e dalle inimicizie, cercò di ampliare i mali, e far disperar dei rimedj affine di rendere necessaria la