262 trebbe condurre in Lombardia senza spese enormi ? Tollera la Repubblica che un preteso re di Francia, al quale non avrebbe dovuto accordare che un asilo precario, in qualche canto rimoto de’ suoi Stati, abiti una delle principali sue città frontiere, vi tenga la sua corte, vi distribuisca gradi e distinzioni militari, riceva ambasciatori, e unisca intorna a sè un’ armata di fuorusciti, che viene inoltre a rinforzarsi di due reggimenti stanzianti a Mantova, sotto il nome supposto di reggimenti inglesi, e il cui passaggio egualmente libero sul territorio veneziano ha servito per molti giorni di spettacolo agli abitanti di Verona e delle città vicine. Meno geloso che mai di rivendicare i suoi diritti di neutralità sull’ Adriatico, il governo sente con indifferenza che si abbiano ad imbarcare a Trieste altre truppe pretese inglesi, destinate per la Corsica, o per la costa di Genova, se pure i commissarii imperiali non pervengono ad introdurla in Italia per il territorio veneto come milizie tedesche. Soffre che più di cinquanta bastimenti di Oefalonia, di Teaki, di Santa Maura equipaggiati da Greci e dipendenti dalla Russia navighino nell’ Arcipelago e nelle coste dell’ impero ottomano, sotto paviglione veneto, e sovente sotto paviglione russo col mezzo di passaporti che comperano a Costantinopoli, o dai consoli di Russia sulle isole venete (1), senza prevedere che nel caso di rottura tra i due imperii, la maggior parte di questi bastimenti comporrebbe subito una flottiglia russa sull’ Arcipelago, come hanno fatto nell’ ultima guerra. E passando all’ interno della città di Vene- (1) Scriveva però il Bailo Ferigo Foscari il 25 luglio 1794, lagnandosi degli adescamenti che la -Russia metteva in opera per sedurre i sudditi veneti ad emigrare : « con la vista, pare, di procurare degli altri marinari alla numerosa flotta che tiene in quei mari »; poi di nuovo 29 ottobre 1795 sugli abusi dei consoli e^vice'consoli dell’Arcipelago nell’accordar passaporti, Parti Segrete Consiglio X.