372 relativi a quei disastrosissimi tempi per formarsi un’ idea degli orrori cui ex-a in preda il veneto Stato per opera di ambedue le potenze belligeranti. E a tante oppressioni aggiungevasi, che e 1’ una e 1’ altra accusavano la Repubblica di usar preferenza alla parte contraria, e mentre i Tedeschi dicevano : i signori Veneziani si son portati più bene con li Francesi di quello che con li Tedeschi (1), i Francesi li accusavano di fornir loro viveri, di favorire i trasporti, ecc., cose che tutti ottenevano soltanto per la forza e per le minaccie ; invano adducendo la Repubblica la dichiarata ed osservata neutralità. Dal che si vede qual base avessero le rampogne di Bonaparte, e con qual fondamento il Darù abbia appoggiato su di esse la dife sa del suo eroe, e le tante invettive eh’ egli scaglia contro il veneto Governo. Sulla condizione delle cose, mandava il Battagia da Brescia 22 agosto al Senato le seguenti importantissime riflessioni (2) : « Condotta la Repubbliea francese per una serie di esterne prosperità ad essere arbitra si può dire d’ una pace con 1’ Austria (minacciata persino la capitale del suo impero), sembra che due oggetti principalmente sia per avere in vista nel combinarla : la depressione del-l’Inghilterra e la conservazione vigorosa dell’ Impero Ottomano. Un mezzo potente per conseguire questi due oggetti sarebbe quello di condurre la casa d’ Austria a divenir sua alleata, staccandola dalla triplice lega, e perchè la Francia potrebbe con più comodo rivolgersi a danno dell’ Inghilterra, e perchè sarebbe convertito in sostegno della Porta Ottomana un potente istrumento di oppressione per la medesima. Per determinare a ciò la (1) ‘20 Giugno 1796 Bussano. Deliberazioni Senato T. F. inil. (2) Proveditori straord. di T. F. N. 1 all’Arch.