224 gl’ imbarazzi. Avea essa ad entrare nella proposta alleanza? 0 ad accettare apertamente l’amicizia del governo francese ? Avea da tenersi costante nella neutralità ? E quale? e come? Difficilissime questioni, alle quali era tanto malagevole di rispondere allora, quanto fu facile il condannare dopo i fatti. Imperciocché ripetute sperienze aveanle, come dicemmo, pur troppo dimostrato qual assegnamento avesse potuto mai fare sulle alleanze, sedotta dapprima con larghe promesse ad entrarvi, poi abbandonata, tradita dagli alleati, intenti solo a curare i proprii interessi ; unirsi ai Francesi era aprir ampiamente le porte alle idee rivoluzionarie, che avrebbero condotto al rovesciamento del governo ; era un attirarsi addosso 1’ odio, la vendetta dei collegati in una condizione ancor tanto precaria delle cose di Francia ; era un esporsi ad una pronta invasione austriaca, mentre lontani erano i soccorsi ; e poi il commercio interrotto ; i sudditi aggravati, urtata 1’ opinione della maggioranza più favorevole all’ Austria, che a Francia, considerata come sovvertitrice di ogni ordine, nemica della religione, in preda all’ anarchia e ad un effimero governo rivoluzionario. Certo che il tenersi ad una stretta neutralità sarebbe stato il miglior partito che avesse jjotuto abbracciare la Repubblica. Ma poteva essa affidarsi alla lealtà delle potenze ? Era la neutralità possibile senza incoi’rere in altri e gravissimi inconvenienti e pericoli ? La neutralità, se disarmata, apriva, come avvenne, lo Stato al passaggio e all’ occupazione di Francesi e di Tedeschi, nè trattavasi nella presente guerra, come nelle antecedenti, d’ un territorio più o meno esteso che quelle due nazioni si disputassero, ma del trionfo della rivoluzione, dell’ abbattimento de’ governi finora esistenti, per sostituirne di nuovi ; se armata, era un sostenere i pesi della guerra, senza avere