ino cìa qualche tempo a preparare la sua mina, sforzandosi di rappresentarlo sotto 1’ aspetto d* un ambizioso le cui mire tendessero ad usurpare la signoria. Una vasta congiura ordivasi contro di lai. mentr’ egli dal suo canto cercava farsi forte dei patrkJtti di cui mostrava commiserare le proscrizioni e le orrende carnificine (1). Facendo assegnamento sul partito nel seno del Consesso, o, se questo gli fosse fallito, sulla Comune e sul popolo, si presentò 1’ 8 termidoro (‘26 luglio) di buon’ ora al Consesso nazionale (2), e salito in bigoncia intraprese destramente a fare l’accusa dei Comitati, rimproverandoli di recar oltraggio olla dignità del Consesso e lesione alla libertà : si lagnava de’ suoi calunniatori, infieriva contro quelli che voleano perdere la Repubblica, o per gli eccessi o per la moderazione, denunziava una cospirazione contro la libertà pubblica, domandava che fossero puniti i traditori, che i Comitati fossero depurati, che fosse infine ristabilita 1’ unità del Governo sotto 1’ autorità suprema del Consesso, onde schiacciando tutte le fazioni sotto il pondo dell’ autorità nazionale, s’ innalzasse sulla loro ruina il potere della giustizia e della libertà. Il suo veemente discorso fu accolto con un profondo silenzio, senza mormorio, senza applausi, e quando 1’ assemblea si riscosse, fu per manifestare una generale disapprovazione che toglievagli ogni speranza, e non gli lasciava altra via che di ricorrere per ultimo appoggio alla Comune. La guerra civile appariva inevitabile, tutt’ i partiti del-1’ assemblea erano riuniti contro Robespierre. Sotto nefasti auspicii aprivasi la seduta del 9 termidoro (27 luglio 1794), che dovea segnare la caduta di (Lì Mignet, ìli ut. dè In rèvolulion, cap. TX. (2) Ibiii.