30i ohe Beaulieu gli ha ingannati ; ha dimandato il passo per cinquanta uomini e si e impadronito della città (1) ». Nè hanno maggior fondamento le accuse di volonteroso vettovagliamento accordato dalla Repubblica agii Austriaci a preferenza dei Francesi, poiché lo stesso giorno 21 maggio domandando 1’ ambasciatore de Breunier, che siccome non era più possibile provvedere di viveri il Tirolo dal Mantovano, volesse il Senato permettere l'estrazione di grani dalle provincie venete per sussistenza di quei miseri popoli, almeno con una tacita connivenza, serbando la, più segreta riserva, ciò eragli rifiutato adducendo la scarsità dei prodotti, bastanti appena agl’ interni consumi (2), come gii veniva altresì negato il 4 giugno uno stabile deposito di grani imperiali in Chioggia (3). Quale la liberazione si fosse che i Francesi apportavano al Milanese, non tardarono a dimostrare le chieste contribuzioni, le gravezze d’ogni maniera, la domandata consegna delle armi e 1’ espilazione perfino del Monte di Pietà (4). Laonde l’Ottolini mandava il 26 da Bergamo (5) al Senato un quadro spaventovole della condizione di Milano, e della migrazione de’suoi cittadini; Pavia e i suoi contorni ribellavano ; sangue, sacco, incendii punivano 1’ ardimento. Posato quel moto che avea per qualche momento interrotto i disegni di Bonaparte, li riprendeva con (1) Darù, t. 1, pag. 216 trad. it. e Correspondance de Ncipoléon 1, 19 pratile anno 4 (7 giugno 1796). (2) Esposizioni Principi. 13) Ibid. (4) Vedi varii decreti del generale Despinoy 21 maggio. (5) Più d’ allora l’Ottolini podestà di Bergamo accennava ad un orgasmo nei villici e scriveva : « To non mi allontano da quei consigli di moderazione ripetutimi da V. Ser. e convenienti alle circostanze di totale imparzialità, ma riconosco quasi impossibile il poter frenare l’entusiasmo degli abitanti delle campagne che temono delle desolazioni ». Deliberai. Sen. T. F. 27 maggio Filza N. 2B.