95 quella parte passiva, a cui si assoggetta 1’ avvilimento e l’abbandono della nazione. Vostre Eccellenze però siano certe, che tutto il giro di questo commercio è ridotto in tale stato, che i nostri mercanti sono divenuti quasi tutti semplici commissarii de’ forestieri ; e se per esempio spediscono dei drappi di seta, de’ panni, delle contarie, della carta ed altre cose nostre, o se ricevono pesci salati, caffè, zuccari, cotoni o altre merci d’ importazione, il profitto che da tali generi si ricava, è per la massima parte de’forastieri, ed a’nostri non resta che l’utile delle provvigioni mercantili, degl’ imballaggi e simili tenui profitti. Ciò nasce principalmente, perchè, invece che i nostri speculino, come dovrebbero, per ritrai- vantaggio da’ forastieri, all’ opposto i forastieri attentamente s’ industriano sopra i veneti, e colgono quel profitto, che dovrebbe essere tutto de’ nostri. Non trovasi ora mai più quasi nessuna casa mercantile Veneta di tante che pur ne avevamo nelle isole del Ponente e del Levante ; o se pure ve n’ è alcuna, trattane la ditta Pini nel Cairo, non sono ditte solide, nè fanno alcun commercio per conto dei Veneti. Dirò di più ; tanto oltre è arrivata la destrezza e l’industria de’ forastieri, che sono giunti a far girare in questa nostra città per conto loro, e col mezzo di estere persone, quelle merci straniere, che giravano un tempo per conto de’ Veneti negli esteri paesi, e ne ritraggono o dinaro contante, od altre merci, le quali vendute in Oriente per conto loro, apportano ai medesimi degli utili considerabili ; e in questo modo ci rapiscono non solo le utilità di quell’ esterno commercio, eh’ era un giorno esercitato da noi e che potrebbe esserlo anche in presente, ma il vantaggio eziandio degl’ interni nostri consumi. Nè solo si vedono a girar impunemente per questa città, e per conto de’ forastieri, delle estere manifatture