‘281 diceva che avendogli il Senato di Venezia fatto dichiarare in modo offensivo che 1’ asilo che fino allora oragli piaciuto di scegliere, veniva a cessare, e che per conseguenza si riprometteva la sua partenza da Verona avesse a seguire nel più breve termine possibile, egli avea risposto al marchese Carlotti che partirebbe, ma alle due condizioni di cancellare il proprio nome dal libro il’ oro, e della restituzione dell’ armatura di Enrico IV, delle quali due cose incaricava esso sig. di Mordinoff fornendolo di espresso mandato perchè ciò fosse eseguito, e raccomandandogli nel tempo stesso vivamente i suoi sudditi che lasciava nelle terre venete, e principalmente il conte di Entra-gues (1). Il rappresentante Priuli annunziava quindi con suo dispaccio '21 aprile agl’ Inquisitori la succeduta partenza del conte dirigendosi all’ esercito del principe di Condè (2). Con lui partì buon numero de’ suoi amici ; restarono mortificati gli altri fuorusciti cui venivano a mancare le frequenti sovvenzioni, ma sopra tutti mostravasene sdegnato il co. d’ Entragues, uomo raggiratore (3), e molto intimo del ministro di Russia, all’ ambasciata del quale spacciavasi appartenere, facendosene venir lettere di conferma dall’ Imperatrice per impedire di essere allontanato da Venezia (4). Difatti, coperto del nuovo titolo, tutte le premiare del Lallement per farlo partire non poterono conseguire 1’ effetto (5). (1) Vedi il mandato 20 aprile Parti segrete Consiglio X. (2) Dispacci Giacomazzi presso Cicogna. (3) Lettera Leroy nelle Partì segrete Cons. X, 4 maggio 1796. (4) Esposizioni prìncipi, 16 aprile. (5) Il Lallement fece viva istanza al Collegio pel suo allontanamento (11 maggio) come persona torbida, inquieta, ma il Senato rispose non poter più farlo, dacché era stato dichiarato per ordine espresso dell’Imperatrice come addetto all’ ambasciata (12 maggio). Voi.. IX. 36