3o8 ra di Faliero contro di lui, si fa accusatrice del secreto amore d’Angiola, onde tanto più cresce l’inviluppo dell’azione, e il doge si trova a fronte d’un rivale, innanzi a cui è costretto a tremare egli stesso, siccome quegli a cui già palesi son le sue trame. Manifesta è l’intenzion del poeta, che volle volger tutto l’interesse dell’uditore sul suo protagonista collocandolo nella più miserabile condizione. L’errore dell’Angiola, se non è giustificato e dalla distanza degli anni e dalla sua confessione, che al marito non fu mai legata da altro affetto che quello della riconoscenza, è in parte almeno lavato dal pentimento, e dalla pruova di bella pietà, onde vinte coll’ oro le guardie, e superati i timori e i pericoli, muove alla prigione, e per lei non rimane che Falier non sia salvo. 11 costui carattere non fu si ardente e superbo, quale per avventura, sulle tracce più della propria immaginazione che della storia Byron il creava; ma certo il poeta volse in lui la chiave d’ogni più gagliarda passione, l’odio, il furor di vendetta, l’amore, la gelosia, e ne fece un personaggio al tutto drammatico. Il dialogo se non fu sempre forte e preciso, diè luogo a scene molto calde e animate, così nel primo che nel terzo, e nel breve quint’atto: in somma chi misuri la difficoltà della pruova con la qualità della riuscita avrà