114 Quantunque però li bilanci in tal modo fatti possano bensì arrecare molte utili cognizioni, nondimeno non sono tali che diano una qualche idea del soldo che entra e che esce, per adattarvi li convenienti riflessi e le opportune provvidenze. Certamente quando si potesse conoscere che per un tal genere esce tal somma di dinaro dallo Stato, se è un prodotto che sia analogo al nostro clima, si potrà cercar d’introdurne la coltura ne’ nostri terreni ; se un minerale, si studierà se egli vi possa essere nelle viscere de’ nostri monti ancora intatti, come utilmente a merito del Magistrato delle miniere si fece del manganese necessario all’ arte vetraria per risparmiar quel soldo che per l’acquisto del medesimo usciva nel Genovesato, e come pur in questi ultimi giorni si animarono altri sudditi alla scoperta ed estrazione del vetriolo e dell’ allume di rocca ; se è poi una manifattura che ci viene dall’Estero, si procurerà d’ introdurla ne’ nostri artefici animandoli al-1’ esecuzione della medesima' con la speranza di premii e di allettamenti. E questo appunto era un tempo lo studio principale de’ nostri maggiori, e con ciò fecero giungere il nostro Stato a quel grado di ricchezza che a tutti è manifesto. So benissimo che tutte le cose sopra espresse, tutti questi studii sopra il dinaro eh’ entra ed esce dallo Stato, tutti questi incoraggiamenti alla nobiltà sono cose che ricercano tempo e fatica, e fors’ anche l’effetto non sarà per corrispondervi intieramente ; ma so dall’ altra parte che non vi è nessuna cosa peggiore in uno Stato che il torpore, 1’ inazione, l’accidia, e forse l’abbandono, che pur troppo s’ insinua in tanti affari non solo, ma anche nello spirito de’ nostri mercanti, e devo dirlo con dolore, anche tra i medesimi cittadini.