203 1’ ambasciata quasi a dimostrare che il suo allontanamento fosse solo accidentale e temporaneo, senza che avesse a derivarne alcuna alterazione nella buona corrispondenza col governo di Francia. Ma altre nubi sorgevano a intorbidarla, ed il 29 dicembre il segretario Jacob presentava in nome dell’ incaricato di affari Henin una robustissima nota al Senato, fortemente lagnandosi della condotta del residente veneto a Napoli, Fontana, verso il sig. di Ma-kau, colà accettato testé, sebbene a malincuore, in qualità di ministro. Dolevasi il sig. Makau che il Fontana non gli avesse restituita la visita, e che ad un pranzo in casa del generale Acton avesse dichiarato di non potere seco lui entrare in relazioni ministeriali, senz’ averne prima avuto gli ordini dal suo governo (1). Della qual cosa il Makau molto erasi adontato e andava gridando essere 1’ esistenza della Repubblica francese già conosciuta abbastanza, perchè i ministri veneti dovessero avere ordini corrispondenti ai riguardi dovuti a quelli di Francia ; che essendosi il residente veneto regolato in addietro di conformità alla corte di Napoli, non avrebbe dovuto ora scostarsene dacché essa dava 1’ esempio delle più distinte attenzioni verso di Ini ; che i ministri di Portogallo, di Spagna, di Malta e di Firenze, ai quali egli avea usati i medesimi atti di civiltà, si erano ben guardati da un procedere così sconveniente ; che però riteneva il Senato ci penserebbe molto prima di far sorgere il sospetto ch’ei cercasse di evitare relazioni colla Francia. A questo veementi lagnanze aggiungeva 1’ Henin una nota dei danni causati da un bastimento veneto ad una tartana francese a Mes- veniente la residenza di un ambasciatore colà, quando il re non era più libero nell’ esercizio del governo esecutivo, ma al contrario in uno stato di cattività dichiarato e confessato. Filze Esposizioni Prìncipi. (1) Filze Esposizioni Principi, 20 die. 1792.