II. Te àteo di s. Benedetto. — L’ Iefte dì Generali (*). Il teatro di s. Benedetto avea cominciato cogli auspicii più infausti, una musica che non si capiva, una prima donna mezzo sfiatata, decorazioni di sotto a ogni d«coro, e il pubblico u-scire dai gangheri, mostrare in atti e in parole la sua scontentezza, e il teatro rimaner vuoto ogni sera. Ma i Caputeti e i Montecchi son venuti in buon punto ; quivi soavità di musica, due prime donne gradite, decorazioni magnifiche, e il pubblico sollucherare, applaudire, e per sedici o dieciotto sere empiere a furia il teatro. Parve allor tempo di perigliare di nuovo il primo spartito, e 1’ Olivo e Pasquale fu tratto un’ altra volta in iscena la scorsa settimana. La Bo-yer, prima donna, eh’ era dapprima ammalata avea avuto intanto agio a rivalersi e la sua ricomparsa fu segnata da applausi, che ricordarono quegli, onde fu onorata l’anno scorso in s. Luca. Ella cantò egregiamente due arie aggiunte, e n’ ebbe per parte del pubblico ogni maniera di gentili incoraggiamenti. (*) Gazzetta del 27 maggio 1831.