500 XXI. Dispaccio di Antonio Cappello amb. a Roma, 18 dicemb. 1793 agl' Inquisitori di Stato f il/'.). III.mi ed Ecc."<‘ siy. sig. Padroni Col.‘"li (1). Animato da reiterati comandi di questo sapremo Tribunale a produrre in così critiche circostanze de’ tempi tutto ciò che può interessare i pubblici essenziali riguardi, non esito di spiegare i miei sentimenti siccome li provo in me medesimo. Comincierò dall’epoca del riconoscimento fatto della .Repubblica francese, la qual deliberazione più precipitata che maturata, ora c’ involge in imbarazzi, o ci mette in mezzo fra l’indecoro e il pericolo. Chi conosce le massime e i metodi repubblicani, più ancora chi conosce quelli della Veneta Repubblica e la tanto celebrata prudenza dei nostri maggiori troverà inesplicabile come un passo politico di questa natura e di tanta conseguenza fu stato discusso e risolto in quattro giorni. Siamo stati i primi fra tutte le neutre Potenze che, senza esser comandati da forza, abbiamo riconosciuto la Repubblica francese, e siamo anche restati i soli, poiché il nostro esempio non è poscia stato seguitato da alcun altro principe. Genova, Firenze, Napoli minacciate di bombardamenti furono costrette a riconoscere quella pretesa Repubblica alla vista d’ una flotta francese nei loro porti, ma quello che alcuni altri hanno dovuto fare per circostanze imperiose noi lo abbiamo fatto per persuasione e di buona volontà, il che è ben diverso. Aggiungasi che ci siamo a ciò accelerati nel momento il più inopportuno ed impolitico, quando vedevamo generalizzarsi la coalizione dei sovrani contro la Francia. Col riconoscere la Repubblica francese finalmente abbiamo pronunziato sentenza sulla rivoluzione francese, che vale a dire sul soggetto della guerra, e siamo usciti dai doveri di un’esatta neutralità che consiste nel non favorire una parte più che l’altra in tutto ciò che è relativo alla guerra medesima. In vece di saggiamente temporeggiare e di attendere la luce, abbiamo voluto deciderci fra le tenebre, ed invece di aspettar 1’ esempio di qualche altra Potenza neutrale (1) Lettera politica importantissima di quello stesso cav. Cappello che. già ambasciatore in Francia allo scoppiare della rivoluzione, ne fece la Relazione al Senato da noi riferita a pag. 159. Mori 1’ anno 1807 e in lui si estinse la casa Cappello di S. Polo.