318 Giungeva a Venezia, richiamato per espresso da Roma ove intrattenevasi, il cav. Tomaso Condulmer, già compagno dell’ Emo, od il Senato ad insinuazione del Pro-veditor generale alle lagune e lidi Giacomo Nani, creava- lo suo luogotenente, affidandogli la direzione delle forze mobili nella laguna, comprese sotto il nome di flottiglia. Imperciocché il Nani, di conformità a quanto avea già scritto nel 1757, nella sua opera Della difesa di Venezia (1), avea tracciato un sistema di difesa tanto stabile quanto mobile, facendo consister quella nel bene e opportunamente munire tutt’ i margiui della laguna, questa nelle flottiglie, che varie di forma, di numero, di armamento, doveano, a seconda dei siti, dei fondi, dei canali, guardare con diversi appostamenti tutti gl’ ingressi, ed accorrere ovunque bisognasse e i segnali con opportuno sistema regolati, richiedessero. E nel mentre il Nani si occupava della parte marittima, attendeva il N. U. Giuseppe Priuli a ben ordinare le truppe (2), che arrivavano dalla Terraferma (3) e dalla Dalmazia, rinnovava rigorosamente il divieto d’ingresso nel porto ai legni armati sotto qualunque bandiera si presentassero, ed il Senato prendendo in considerazione arrestar i progressi del male e ripristinar in questi sudditi la quiete e sicurezza. Delib. Sen. T. F. n. 24. Eguali erano le premure di Alvise Mocenigo podestà e capitano in Brescia, ed altri. (1) Vedi sopra pag. 59. (2) Giungevano contemporaneamente al Senato lettere di offerte per parte di luoghi e cittadini a difesa della patria : cosi la deputazione di Bucano, isola contenente circa ottomila maschi, offriva cinquecento e più uomini atti alla difesa. Antonio e Girolamo Sa-vorgnan, memori dell’esempio de’ loro maggiori, offrirono sè stessi, e quanti uomini fosse creduto opportuno. Altre offerte vennero dalle Comunità di Vaistagna, Oliero e Campolongo ecc. 7 e 8 giugno Delib. Sen. mil. T. F. (3) Memoria Priuli 10 giugno Delib. Sen. Mil. T. F. E scrittura Nani 30 giugno.