254 Informava inoltre il residente, come effettivamente il re di Sardegna avesse tosto scritto alle due Corti suddette, ma che gli era stato risposto da Vienna che 1’ imperatore non sarebbesi determinato a passo veruno rispetto al conte, se non fosse prima passato d’intelligenza col gabinetto di Londra ; e che questo avea risposto qualche settimana dopo, stimare opportuno che la ricognizione del principe fosse fatta contemporaneamente da tutte le Corti alleate, e non separatamente, ma che siccome la Francia avea più volte cercato di denigrare la lealtà dell’ Inghilterra, tacciandola di voler essa darle dispoticamente un re, perciò era d’ avviso che per non avvalorare siffatta accusa, fosse bene aspettare si levasse in Francia un partito ad acclamare il conte di Lilla, al qual oggetto si adoperava appunto con ogni possibile mezzo. Altre notizie giungevano agl’ Inquisitori dell’ arrivo in Verona di lord Hacartney, destinato a risedere per parte della Corte di Londra presso al conte (1), del marchese Gherardini ministro di Vienna alia corte di Torino, di un corriere espresso della Russia con dispacci del conte e specialmente delle lunghe conferenze del Las Casas prima di proseguire il suo viaggio per Ratisbona e Londra. Tutti questi maneggi non ignorati menomamente dalla Francia, tenuti d’ occhio dal ministro francese Lal-lement a Venezia, accumulavano sempre più gl’ imbarazzi della Repubblica, la quale tuttavia andava differendo, troppo spiacevole e delicata cosa parendole l’intimare al conte di Lilla la sua partenza. E tanto più si raffermava nella sua politica di aspettazione, in quanto che un nuovo tentativo realista era per iscoppiare in Francia, e da quel- lo potevano succedere grandi rivolgimenti di cose. (1) 7 Agosto 1795