205 e ingiunto a tutt’ i ministri della Repubblica, che verso i Francesi con ogni possibile riguardo trattassero (1). Così fu sopita questa prima vertenza, ma ben presto seguì nuovo caso, che diede motivo ad altra ancor più vigorosa scrittura del sig. di Henin (2). Il sabato 29 dicembre 1792 il Superiore dei Carmelitani Scalzi a s. Geremia, nelle vicinanze del palazzo della legazione di Francia, fece venire a se certo prete Alessandri molto famigliare di essa legazione presso alla quale teneva anche 1’ ufficio di secretario, e misteriosamente co-municavagli, avergli uno sconosciuto rivelato in confessione che gli era stato dato 1’ incarico di assassinarlo se non ¿sgombrasse da Venezia o dagli Stati veneti entro pochi giorni, fissando anzi il termine al 6 gennaio, del che credeva suo dovere di avvertirlo onde a tempo provedesse, assicurandolo però che quel tale non agiva punto per ordine del Governo, ma che più non poteva dire senza violare il segreto della confessione. Rimaneva sbalordito 1’ Alessandri, e pensando all’ imminente pericolo, già dispònevasi a fuggire, quando la sera stessa giungeva al Superiore un biglietto anonimo colle parole : « 0 1’ abate Alessandri sortirà da Venezia il giorno di domani, e in seguito dagli Stati veneti, o gli accaderanno gravi cose. » Affrettavasi allora a far nuovamente chiamare l’Ales-sandri, e colle più calde parole esortavalo alla pronta partenza offrendogli anche quindici zecchini che lo sconosciuto avea depositati perchè fossero impiegati a suo profitto quando si decidesse a partire. Il povero prete intimidito, accettando il danaro, ne fece dichiarazione in iscritto e partì immediatamente per Fusiua senza neppur attendere la (1) Memoria che può servire alla storia politica degli ultimi otto anni della Repubblica di Venezia. Londra 1798. (2) Filze Esposizioni 3 genn. 1792/3. Vedasi come il fatto è svisato dal Darù, Vili, 265.