368 Rispose il Ruzzini, che il soggetto dell’ eccitamento del Querini essendo diverso da quello del Michiel conveniva prima dar corso alla proposta di questo. E girato il bossolo, si trovò scartata con centosessantadue voti favorevoli al Collegio, ventisei contro. Toccava allora alla proposizione Querini. Il Ruzzini accennò in via di riflessione le difficoltà che si opponevano all’ aderire alla sua petizione, promettendo però di continuare in unione agli altri Savii nell’ esame di essa, sebbene già da loro replicatamente considerata. Tornò ad insistere il Querini sull’ urgenza dei relativi studii, e girati i bossoli riportò ragguardevole numero di voti favorevoli, ma non ancora bastante a far conseguire alla proposta il vigore di legge. E così in vane dispute passava il tempo, e i Savii con belle parole acquietavano il Senato, e le sciagure dei popoli crescevano (1). Lagnavasene il Senato al nobile Querini in Francia, mandandogli uno Species facti da presentarsi al Direttorio, lagnavasene a Vienna, cui esponeva non meno tutte le violenze austriache, lagnavasene a tutte le Corti, ma con qual prò’ ? Già in addietro altre promemorie erano state man- fl) Lo scontentamento mostravasi per satire, che si trovavano per la città e per bollettini introdotti nelle urna de’ suffragi ; diceva 1’ uno : Casini, zogo, vestiario. Altro deplorava 1’ abbandono dell’abito nero con ruina dei tessitori nazionali e uscita di due milioni dallo Stato. Un terzo : I Francesi a Iiressa in Castello, il Pisani con loro, tosseghelo. Altri : Venezia può essere esposta ai Francesi di fuori con Vappoggio d' un numero grande di quelli di dentro che ora stanno quieti e ben spesso occulti. Altri infine chiamavano l’attenzione su certe persone sospette come Spada, Gallino, Melancino, Salimbeni che infatti figurarono poi nella municipalità; sul difetto di fortificazioni, sul libero sparlare del governo, mettendone in evidenza agli stranieri la debolezza ec. Miscellanea LXXIII, all’ Archivio.