184 pubblicane s’ erano già a quel tempo tanto diffuse, che era a prevedersi, avrebbero a poco a poco tirato a sè tutte le autorità pubbliche, e come in Parigi, così nei dipartimenti. L" Assemblea erane già affetta, e i mezzi di quel partito si accrescevano di giorno in giorno, mentre la Corte e i buoni cittadini venivano sempre più dominati dal timore. Soggiungeva 1’ ambasciatore, che grandi somme erano state d’ altronde offerte alla regina da particolari individui di Francia e dalla Corte di Spagna per valersene a guadagnare aderenze e mezzi di difesa, ma che senza essere rigettate assolutamente, non eranoj3tate neppure accettate, per timóre non trapelasse l’accano, e ne potessero nascere gravi conseguenze. Ma in opposizione alla Corte,che paurosa avrebbe voluto procacciarsi confidenza e popolarità, gli aristocratici ed i fuorusciti si agitavano incessantemente in senso contrario, affettavano di spargere che il re fosse nascosta-mente d’accordo con loro, stabilivano a Coblenza una casa reale, guardie del corpo, grande armeria di moschetti, vantandosi perfino di tener pronto un palazzo con stanze e letti preparati per ricevere il re e la sua famiglia al momento del loro arrivo ; voci che non poco contribuivano a tenere gli’animi concitati e le menti riscaldate, a dare al partito repubblicano buon giuoco di rappresenrare il re come traditore dello Stato, di cui conveniva od assicurarsi o disfarsi. Baccontava che nella scorsa settimana erasi scoperto che la sentinella della camera del re avea la consegna di non lasciarlo uscire da quella dopo le nove ore della notte fino alle nove del se-guenteTmattino, che i due caporali che aveano dati tali ordini erano stati bensì posti prigione, ma non sapeasi se il fatto stesso fosse o una invenzione aristocratica per far apparire il re non essere libero, ovveramente un ec-