73 a Venezia nel 1753, e che uscì poi tradotto in francese a Liegi nel 1767. Tutto dedito agli studii e alla educazione dei propri figli, il Donà sfuggì le cariche e le dignità delle Magistrature, e solo poco prima della sua morte avvenuta nell’ agosto del 1765 avea accettato la nomina a consigliere pel Sestiere di s. Polo. Incaricato dopo il Fo-scarini della continuazione della storia veneziana, ei vi si accingeva proponendosi di cominciare dai tempi antichi, e aveane raccolto brevemente e succosamente i fatti principali (1), quando passando di questa vita, non gli bastò il tempo a recar ad effetto la divisata impresa, e solo lasciò nell’ indicato libro un saggio distinto della sua perizia nella scienza politica (2). Nella quale diede pregevolissimi lavori altresì il padre Giammaria Ortes nato il 2 marzo 1713 a Venezia. Ebbe la prima educazione da D. Giovanni Vincenti della chiesa di s. Martino « il quale (scrive egli stesso nelle incominciate Memorie della propria vita) intese a insegnarmi gramatica e retorica secondo 1’ usato con regole per le quali ero incapace, e che pertanto m’erano tanto avverse quanto inutili. Le mie prime inclinazioni furono per la musica e per la poesia, per le quali avevo buona disposizione. Le rime del Marini e del Zappi, e alcuni drammi del Silvani furono i primi libri eh’ io leggessi con diletto, -e un dramma per musica, il cui soggetto era 1’ amore di Antioco per Stratonica, fu la prima cosa eh’ io scrivessi di mia fantasia (1) Cod. 2660, 2967, 1470, Cicogna, (2) Il figlio Francesco erasi posto eziandio a descrivere la storia veneziana nel secolo XVII, ed era giunto solo a compirne l’introduzione che scorre di volo sugli avvenimenti fino al 1716, quando cadde la Repubblica. Il suo manoscritto conservasi alla Marciana. Vol. IX. 10