369 date a Parigi sulla violenta occupazione di Brescia, -di Verona, di Peschiera, di Legnago, sulle ricerche esorbitanti e ognor crescenti pel sostentamento dell’ esercito, per trasporti, per lavori, rilasciando a pagamento soltanto boni, ed anche questi non sempre ; sul contegno vessatorio, violento, contro i poveri abitanti specialmente nelle ville ; sul voluto allontanamento da Verona di grossa parte del presidio, e 1’ occupazione poi fatta dei due castelli, impadronendosi dell’ artiglieria e delle munizioni che vi si trovavano ; sulla strana intimazione di licenziare la truppa che il Senato raccoglieva a solo fine di mantenere la pubblica tranquillità e la moderazione nella popolazione. Informava poi lo Species facti essersi rav- • visato il 29 luglio un insolito movimento nelle truppe francesi a Verona, le quali domandarono che gli abitanti stessero rinchiusi nelle loro abitazioni, minacciando di passare a fil di spada quelli che si trovassero per le strade, e pretendendo nuovamente, come già avèano fatto per 1’ addietro, le chiavi della porta s. Giorgio ; come a-veano divertito anche le acque di un fiumicello eh’ entra in città, demolito il casino del marchese Malaspina fuori della suddetta porta, ed abbruciato tre molini in villa Perona, nel tempo stesso che chiedevano entro due giorni la somministrazione di una esorbitante quantità di farine e di liquori, di centoventimila razioni di biscotto, e di tre in quattrocento bovi ; come nel giorno seguente, alla notizia dell’ avvicinamento delle truppe austriache si erano i Francesi partiti, asportando sette cannoni, inchiodandone sedici, fracassando le carrette degli altri, e disperdendo nelle fosse le munizioni da bocca e da guerra che loro l’imanevano ; eguale condotta aver essi tenuto nell’ uscir da Legnago, bruciando anche il grandissimo ponte del sostegno del Castagnaro, fatto a difendere dal-Vol. IX. 47