382 piena ritirata (1). Non era ancora spirato il giorno 4 che il castello della Pietra e le sue batterie erano forzate dalle colonne francesi che si arrampicarono sui monti e passarono 1’ Adige coll’ acqua fino alla cintola (2). Cadde Ca-liano, e il dì seguente Bonaparte entrava in Trento. Wurmser, vedendo ornai impossibile far fronte al nemico da quella parte, pensò con savio divisamente di creargli imbarazzi e molestie ai fianchi, voltandosi di nuovo all’ Italia. In -conseguenza moveva il campo austriaco da Bassano, e sotto il generale Mezaros (3) spingevasi fin oltre Villanova. Tre erano i corpi disposti ad investire : il centro in Legnago, 1’ ala sinistra a s. Pietro, Madonna di Cerea e Sanguinetto, la destra verso le due Roverchia-re. La prima trionfando a principio respinse i Francesi sino a Nogara, e Kilmaine dovette ritirarsi fino ad Isola della Scala. Ma poco tardarono i Francesi a rimettersi in possesso di Sanguinetto ; Augerau forzava Legnago, occupata dagl’ Imperiali, a capitolare ; Wurmser, sconfitto pienamente a Bassano, era costretto a rinchiudersi in Mantova. Quali devastazioni, quali violenze apportassero questi combattimenti avvenuti la maggior parte sul suolo veneziano, è facile imaginare (4). Giungeva Bonaparte a Verona, e a lui recatosi il Priuli (6), trova vaio assai mal disposto contro i Veneziani. Ebbe accoglienza poco cortese, vivissimo dialogo. Diceva Bonaparte esser la pub- (1) Histoire des guerrea, pag. 176. (2) Prov. Estraord. di Terraferma da cui togliamo queste relazioni. (3) Ibid. (4) Lettere Rappresentanti di Verona 13 agosto e 23 sett. 1796 all’ Arch., e i molti Species facti nella Raccolta cronol. (5) l Sett. ibid. E vedi anche Conferenza di Bonaparte con Bnt-tagia a Brescia 30 agosto Cons. X-, Parti segrete.