434 ingresso. II Corte presentatosi poi al capitano Collalto gli manifestò tali essere stati gli ordini precisi del generale Alvinzi. Il Collalto fece solenne protesta in iscritto, come di atto offendente i diritti della sovranità e dell’amicizia, e lesivo ai riguardi dovuti alla neutralità. Nè a ciò contento Alvise Mocenigo luogotenente di Udine rinnovava altra protesta il 10 Marzo al principe Carlo (1), protesta fondata su quel giusto riguardo che ogni principato deve avere al proprio diritto di sovranità troppo offeso in simile congiuntura, poi procuravasi un abboccamento collo stesso principe il 14 (2). Il principe Carlo, scusando il fatto colle necessità della guerra, premetteva sarebbero dai suoi restituite le chiavi al comandante veneto, purché fossero da questo sempre tenute pronte ad ogni richiesta. Non potè però il Mocenigo farlo desistere dalla domanda di quattrocento uomini con pale e picconi pei lavori militari, “cosa che il Proveditore dichiarava contraria alla neutralità, e che avrebbe mostrato coll’annuirvi una servii dipendenza non confacente alla sovrana dignità della Repubblica, ed alla umanità con cui questa trattava i pro-prii sudditi (3).„ Solo tanto potè ottenere il Mocenigo che fosse cura speciale degli ufficiali tedeschi il procurarsi quegli uomini, pagando loro il relativo giornaliero compenso, senza che il Governo vi s’immischiasse. Così si addensavano sempre più le malaugurate cause che a forza di violenze, di soprusi, di sospetti, di raggiri, di male interpretazioni, produr doveano la caduta finale della Repubblica. (1) Delib. Sen. T. f. N. 42. Il Senato al luogotenente d’Udine : Resta però eccitato il zelo vostro a sollecitamente produrre efficaci adattate rimostranze al generale Alvinzi protestando in modi fermi contro una così inaspettata emergenza, onde vorrà sollecitamente rilasciare gli ordini convenienti. 4 marzo. (2) Ibid. (3) Ibid.