45 nanamente di arazzi, tappeti, velluti, frangie d’oro e galloni, vieppiù abbellii o dalla folla degli spettatori e delle leggiadre donne spettatrici in tutta gala dalle finestre e dai poggiuoli, solcato da barche di mille torme e ornamenti, gareggiando ciascun corpo d’arte negli emblemi alla propria arte allusivi e particolari società, doviziosi pa-trizii e cittadini, nello svariatissimo aspetto dei ricchi o bizzarri abbigliamenti dei gondolieri. Pompeggianti bistorte (li, battelli così chiamati a causa della loro lunghezza, dell’ acuta prora e della mirabile velocità nel serpeggiare da tutte le parti sull’ acqua, erano destinate a mantenere sgombero il canale al momento della corsa. 1 giovani padroni solevano starvi ginocchioni sopra sfarzosi cuscini sulla prora, lanciando da una specie d’ arco pallottole di gesso dorate contro quelli che non obbedivano al-1’ordine di ritirarsi; gentile arma e gentili arciori, che allontanata ogu’ idea di terrore atta a conturbare 1’ animo degli spettattori nelle pubbliche feste, contribuivano invece alla decorazione di quella scena d’incauto tanto allettevole, quanto unica. A queste feste, ricordi di fasti religiosi e nazionali, o istituite a magnificenza e a sviluppo di maestria e forze fisiche, andavano unite le feste particolari in certe solenni occasioni. Nelle elezioni dei dogi e dei procuratori di san Marco, le superbe stanze del palazzo ducale aprivausi a splendido festino. Ricchissimamente addobbate e illuminate con preziose lumiere di cristallo, che riflettevano a mille doppi la luce, lavoro delle famose officine di Murano, vedevausi in quelle sere accogliere tutt’ i patrizi, le dame, 1’ordine de’secretarli, la nobiltà delle provinole ed i nobili forestieri. Non essendo permesso alle fanciulle (1) Grandi bissi- (biscia).