3r pene e travagli, nè si va in farsetto alla gloria. Il signor Giovanni Antonio è nato fior d’eleganza, com' altri nasce pittore o poeta. Lo scettro della galanteria, il monopolio della moda gli è assicurato da un quasi quadrilustre possesso, e da una serie non interrotta di trionfi. Il suo regno risale quasi a’tempi del generale Menou e della Colbrand : ei chiamò primo in onore gli stivali alla larolé, e primo portò l’abito all’Ipsilanti, quantunque mandasse allora non so qual malo odore. E non so perchè alcune malevoli persone dal fatto stesso di s\ lungo possesso, vorrebbero scemar peso alla sua autorità. Quale ingiustizia! Forse che una vera vocazione perdesi mai? Un bell’ingegno è tale a venti, a trenta, come a settanta e ottanta anni. Il signor Giovanni Antonio, eh'è ora esemplar dei cappelli, sarà pure a’suoi tempi l’onore delle parrucche. Ora a fronte dei sillogismi del signor Giovanili Battista e dell’ autorità del signor Giovanni Antonio, chi si farà tanto sopraffare dal-1’ anfana e dal caldo, o sarà così sviato dal mal esempio, ch’osi comparire in cappello bianco fra le persone? Io per me mi do vinto, e volentieri col signor Giovanni Battista dichiaro, che come all’ unghie si conosce il leone, e così al cappello si dimostran le teste. L'stpp., Voi II.