404 francesi o erano male informati, o piuttosto cercavano appicchi per giustificare le loro operazioni. Bonaparte tuttavia mostrava ad un tratto come volesse inclinare a maggiore dolcezza, e scriveva, rispondendo alle querele del Battagia, volesse indicargli esattamente gli eccessi che le sue truppe commettessero (1); e il Battagia stesso scriveva il 16 ottobre (2) al suo governo come lusingavasi che tanti mali sofferti a causa delle immense somministrazioni fossero per allentarsi, attribuendone il motivo al bisogno che aveano i Francesi di non portare agli estremi le popolazioni, ora che Roma, Napoli ed altre parti d’Italia irritate da’ loro mali trattamenti si preparavano a raccogliere genti per difendere le proprie sostanze, che i rovesci avuti in Germania davano loro da pensare, e che la prossima calata d’ un nuovo esercito sotto il comando dell’ Alvinzi suggeriva di destreggiare colle poche potenze neutrali, e amicarsi le popolazioni. Intanto attendeva Bonaparte ad ordinare il governo di Milano ; Ferrara, Bologna, Modena, Reggio si costituivano in Repubblica cispadana ; il re di Napoli dopo 1’ armistizio di Brescia (5 giugno), veniva a pace definitiva il 10 ottobre ; entravano i Francesi a Livorno a dispetto della neutralità professata dal Granduca di Toscana, e per ve. Mitrowski gli risponde che per gli eventi della guerra forse avrebbe ad occupare anche Verona, Peschiera e Legnago. Delib. Sen. T. F. mil. f ) Ai tentativi dell’Homburg ministro austriaco succeduto al Breu-ner di ottenere una tacita connivenza dal governo/veneziano, risponde fermamente il conferente Pietro Zen essere la fede pubblica inalterabile nella costante sua imparzialità, 31 die. ibid. Ad altro maneggio per avere Verona e trarre il governo ad usare parzialità per gli Austriaci, rispondono gli Inquisitori negativamente. Parti Segrete Cons. X, 22 die. (1) Sua lettera 11 vendemmiale (2 ottobre) nei Provveditori straord. di Terraferma filza N. 2, all’ archivio. (2) Ibid.