415 fossero di ruina al paese, è più facile imaginare che descrivere. Il proveditore straordinario Battagia accompagnava il 5 novembre a Bonaparte una lettera del Rappresentante di Verona, raccomandandogli il pronto ripiego ai tanti disordini in quella descritti, e non tacendogli neppure il timore che l’estrema oppressione degli abitanti della città di Verona e di quelli delle campagne facesse sorgere qualche accidente atto a turbare le buone intenzioni dei due governi. « La provincia di Verona, conchiudeva, esausta di generi e di animali da trasporto, non può saziare le domande dei commissarii, che non le misurano mai ai bisogni dell’armata » (1). La risposta di Bonaparte è tanto notevole, sì strana e piena di falsità, che crediamo bene di riferirla per intero (2). « Io non ho ravvisato, signore, nella nota che mi avete trasmesso, la condotta delle truppe francesi nel territorio della Repubblica di Venezia, ma sibbene quella delle truppe di S. M. l’Imperatore, che da per tutto dove passarono si sono lasciate andare ad orrori che fanno fremere. Lo stile della nota che mi è stata inviata da Verona e le cinque o sei pagine che contiene sono lavoro di un cattivo scolare di rettorica, al quale fu dato per tema di fare un’ amplificazione. Buon Dio !, sig. Proveditore, i mali inseparabili da un paese su cui si agita la guerra, prodotti da una violenza di passioni ed interessi, sono già così grandi e così affliggenti per l’umanità che non vale la pe- (1) Disp. Prov. straord. T. f. 5 die. 1796, filza, N. 2. (2) Tovasì nei suddetti dispacci in francese con firma autografa di Bonaparte. E’ intestata : Repubblica francese. Libertà, eguaglianza. Quartier generale di Milano il 17 frimaire anno V della Repubblica una e indivisibile (7 die.) Bonaparte generale in capite dell’armata d’Italia al provveditore generale della Repubblica di Venezia. — Anche in Darù XI, ma con errore di data. j