161 vise Pisani, faceva la sua relazione d’ obbligo al Senato il 2 dicembre 1790, relazione importantissima, perchè rivela il modo ond’ era da quel ministro veneziano considerata la rivoluzione francese, e quali conseguenze ei ne presagisse per 1’ avvenire. « Non è facile impresa, ei diceva, il tessere accuratamente la relazione della Francia nell’ attuale sua situazione ; per lo che ci vorrebbe altro ingegno ed altra penna. Descrivere la più sorprendente rivoluzione, che la posterità, averà pena a credere, e di cui sono stato non lieto testimonio degli effetti, spiegar© le cause, render conto de’ fatti del Clero, della Nobiltà e delle Magistrature, non meno che de’ torti della Corte e di quelli della nazione ; dalla Rivoluzione passar alla Costituzione stravagante, indefinibile nella sua forma, esaminar le finanze, prima origine di tutt’ i suoi mali, percorrere rapidamente il nuovo ordine di cose, in tutti gli oggetti, religiosi, civili, politici ed economici, e finalmente rinchiudere in poche linee la materia di molti volumi, quest’ è il laberinto immenso, in cui imperiosa necessità d’uffizio ora m’involge. « E noto a tutto il mondo, che la grande catastrofe che ha rovinato la Francia, almeno per lunghissima serie d’anni, ebbe la sua prima sorgente dal disordine nelle finanze. E questa una terribile lezione per tutt’ i sovrani, che non vi è niente in sicuro, quando non v’ è ordine nelle finanze pubbliche ; perchè una savia economia è virtù necessaria non solo in un privato, ma più ancora in un principe. Un deficit incominciato già da remoti tempi dal-l’ambizione di Luigi XIV, accresciuto dalle voluttà del re defunto, e portato al sommo grado dall’ ultima non necessaria guefra, quanto poco onorevole ne’ suoi motivi, altrettanto rovinosa ne’ suoi effetti (1), e così pure dalle (1) Nella guerra dei sette anni 1756-1763. Yol.. IX. 21