340 e per terra, incomportabili nello stato attuale dell’ erario e della nazione ; gli offerti aumenti di territorio non renderebbero che più difficile la condizione della Repubblica nel doverli difendere ; le leve sforzate, le nuove imposte inasprirebbero i popoli da lungo tempo disavvezzi, divenuti per lunga pace alieni allo spirito militare, nè si potrebbe ora ridestarlo senza gravi pericoli ; le provincie, che come la Dalmazia e le Isole del Levante si conservavano più bellicose, mal volentieri avrebbero preso lo armi contro i Russi o a favor degli Ottomani, pei loro principii religiosi ; la ricchezza della Repubblica derivando unicamente dalla navigazione, verrebbe col mancare di questa, distrutta; del resto tener essa sempre fede nella lealtà delle potenze con cui visse sempre in pace, mentre vedrebbero non attendere essa che alla prosperità de’ propri sudditi (1). (1) II cav. Pietro Dona, più di tutti accusato, scrisse, caduta la Repubblica, una Memoria a sua giustificazione intitolandola al- V imparziale Posterità col motto Conscia mens recti famae mendacia ridet, cbe si conserva abbozzata nell’ archivio de’ conti Grimani a s. Polo. Permessomi dalla gentilezza di quei patrizii il vederla, ne trassi i seguenti appunti sulle materie che vi dovevano essere più ampiamente trattate : 1. oggetto di quelle memorie; 2. quadro della sua vita privata e politica colle prove dell’ estimazione di cui avea sempre goduto tra i suoi concittadini, e quindi 3. smentita a quelli che osarono calunniarlo; i. prospetto delle condizioni d’Italia, e principalmente della Repubblica di Venezia al momento in cui il cav. Dona assunte forzatamente il carico di Savio grande ; 5. dimo strazione che quand’ anche le prime non plausibili direzioni della Repubblica avessero preparato la di lei rovina, era da accagionarne principalmente quelli che nelle epoche più remote aveano tenuto le redini del Governo, non già il Dona che fu eccitato a prestarsi nelle pubbliche faccende quando non c’ era più luogo a difesa, quando conveniva assolutamente sottostare alla legge del più forte; 6. rigorosa analisi delle cause del decadimento della Repubblica, consistente : nelle cause interne che anche senza la grande spinta venuta dalla rivoluzione francese, non avrebbero potuto lasciare di cagio narle de’ grandi sconvolgimenti ; nelle esterne a cui non era in po tere di lei il riparare, e per le quali senza sua colpa era andata gradatamente scemando di forze, mentre lo altre nazioni procedendo in ragione inversa, si facevano più formidabili ; quindi la esistenza della Repubblica essere stata sempre appoggiata al solo grande pia