91 i proprietarii. — Infatti quelli che pensano in questo modo, ravvisano tra il numero de’ patentati molti capitani, che non hanno altri capitali, nè altri modi di sussistenza, fuorché o tutto o una parte del valore di un bastimento, a cui hanno anche affidata la vita. Yi riconoscono alcune persone dell’ isole e d’ altri luoghi oltre mare, che hanno creduto di migliorare lo stato loro col riattare e riformare i piccioli loro legni per uscire dai confini del Golfo. Vi distinguono certe figure nascenti, e quasi ignote alla piazza, che convertirono o il fondo di una bottega, o i frutti di una provvigion mercantile o gli avanzi di un’arte nella costruzione d’ un bastimento ; e sanno e provano finalmente, che nella fabbrica di molti di questi tali bastimenti, contro ogni buona regola di Marina, e contro le leggi statutarie della Repubblica, che vogliono che l’utile resti quanto sia possibile tra i sudditi, si è dato interesse a de’ forastieri, sicché in sostanza la nazione ne colse poco o quasi nessun profitto. Dietro a queste pratiche cognizioni essi confessano bensì, che qualunque individuo, per quanto povero ed ignoto egli sia, promove sempre un bene alla nazione e allo Stato quando procaccia una miglior fortuna a sè stesso ; ma all’ incontro sostengono, che una navigazione nella massima parte diretta da uomini piantati unicamente sull’ azzardo e senza capitali, diventa un bene di poco momento, di breve durata, e quasi di nessuna conseguenza, mentre una perdita, un arrenamento, un naufragio distruggono questo bene, senza speranza di rimpiazzarlo. Nelle opinioni anche concordi degli uomini, varii di ordinario son gli argomenti, onde ciascun vuol trarne le sue conseguenze. Alcuni, riflettendo appunto alle conseguenze di questa apparente libertà di commercio e di navigazione di