236 perfetta armonia e buona corrispondenza, che erano sempre state nelle mire della Repubblica, e che questa metterebbe in ogni tempo tutto 1’ impegno a costantemente coltivare, ecc. (1). Fin qui il Governo veneto avea saputo convenientemente sostenere la propria dignità, conservandosi libero uelle sue azioni, ed era, come vedemmo, rispettato assai più di quello di Genova dalle potenze guerreggianti. Reiterava il Lallement a nomo del suo governo lo assicurazioni della sua piena soddisfazione, e comunicava il 25 febbraio 1795 copia di due deliberazioni del Comitato delle Finanze e di Salute pubblica concernenti il commercio, in data 1 dicembre 1794 e 3 gennaio 1795, dichiarando il Consesso nazionale espressamente le disposizioni costanti della Repuhalica francese di mantenere la buona intelligenza, e di consolidare vie più le buone relazioni già esistenti tra le due nazioni. Non è dunque a maravigliare se la Repubblica continuasse a plaudirsi della condotta prescelta, e che sembrava doverle assicurare la tranquillità anche per 1’ avvenire, specialmente dacché, colla caduta del Terrorismo, le cose si andavano in Francia or meglio ordinando, e le vittorie sugli alleati promettevano alla sua nuova forma di governo, più durata, che non sarebbesi potuto per 1’ addietro prevedere. Difatti i varii Comitati di Parigi, divenuti gelosi della preponderanza acquistatasi da Robespierre, lavorava- (1) Nello stesso tempo mandava il Senato istruzioni al residente veneto a Londra Orazio Lavezzari, onde facesse presente a quella corte il non plausibile contegno del cav. Worsley in questa emergenza. Difatti il Worsley fu disapprovato ricordandogli la stretta osservanza del suo ministero, con obbligo di scusarsi al Senato. Residente britannico, Memoriale del 15 febb. 1794^95 e risposta del Senato 21 detto. Vedi Memoria degli ultimi otto anni.