417 zato dal vostro governo? La Repubblica di Venezia vuol ella dichiararsi apertamente contro di noi ? So che ebbe la più tenera sollecitudine per l’esercito del generale Alvinzi. Viveri, soccorsi, danaro, tutto gli è stato prodigato, ma grazie al coraggio de’ miei soldati e alla previdenza del governo francese, io sono ormai in condizione tale da potermi guardare tanto dalla perfìdia quanto dai nemici dichiarati della Repubblica francese. L’esercito francese rispetterà le proprietà, i costumi e la religione, ma guai a quei perfidi che volessero sollevarle nuovi nemici ! Egli è senza dubbio per la costoro influenza che si commettono ogni giorno assassinii sul territorio di Bergamo e di Brescia: ma poiché pur vi sono uomini cui non muove il sentimento delle disgrazie che possono attirare sulla loro patria, sappiano almeno cbe noi abbiamo opportune truppe. Nel momento in cui il mio governo ha generosamente accordata la pace al re di Napoli, in cui ha stretto maggiormente i vincoli colla repubblica di Genova e col re di Sardegna, non si può certo accusarlo di andare in traccia di nuovi nemici. Ma coloro che volessero disconoscere il suo potere, assassinare i suoi cittadini, e minacciare le sue truppe cadranno vittime della loro perfìdia, confusi da quel medesimo esercito che fino a quest’ ora, benché non rinforzato,, ha trionfato de’ suoi più grandi nemici. Vi prego del resto, sig. Proveditore, di credere per quanto vi concerne personalmente ai sentimenti di amicizia e di considerazione coi quali sono ecc. » (1). Rispondeva francamente il Battagia : « Eccellenza ! le sinistre interpretazioni raccolte nella lettera che ho ricevi) Oltre a quanto si è detto più sopra p. 407 nota 2, la seguente lettera del capitano austriaco serve, oltre a tante altre dello stesso tenore, a mostrare quanto vi fosse di vero nelle asserzioni di Bona-parte. Vol. IX. 53