864 piccolo movimento retrogrado si alineò al centro, mantenendo 1’ obliquità della linea di battaglia. « Il combattimento del giorno 4 fu egualmente robusto, ma con incertezza d’ esito. Nel giorno 5 poi l’armata austriaca divisa in più colonne ricominciò 1’ attacco e respinse li Francesi di là da Castiglione riacquistando l’altura ed il campo perduto nel giorno 3. Dicevasi che li Francesi avessero ripiegato nella Campagnola di Montechiaro e si facessero forti sulle alture di s. Pancrazio munite d’ artiglierie, che il maresciallo AVurmser avesse molte volte respinto 1’ attacco dei Francesi, ma che finalmente per qualche impensato avvenimento, due corpi di circa seimila uomini erano stati tagliati fuori, lo che avea obbligato il generale austriaco ad una piena ritirata passando il Mincio (1) ». Difatti la condizione in cui trovavasi Wurmser dopo la battaglia di Castiglione era presso a poco la medesima del suo predecessore Beaulieu dopo quella di Borghetto. Il giorno 7 i Francesi rientrarono in Verona ; Mantova fu stretta di blocco, Wurmser, in conseguenza di altri fatti sfavorevoli, erasi ritirato ad Ala, pronto a rientrare nel Tirolo, ove sospingevalo il nemico che s’ era impadronito dei siti di Montebaldo, della Corona, di Preaboco, di Rocca d’ Anfo, pe’ quali fatti venivano a perfezionare le vittorie di Lonato e Castiglione, e a preparar ancor maggiori avvenimenti. Le prime vittorie austriache aveano prodotto un generai fermento in Italia, e in più luoghi apparivano segni di prossima rivolta. Il vice-legato del papa Cardinal Mattei, alla partenza delle truppe francesi, era rientrato (1) Proveditori straordinarii in Terraferma N. 1 all’Archivto generale,