228 pertanto la cosa spiacque grandemente all’ Incaricato di Francia, il quale ne fece viva rimostranza il 17 giugno. Lagriavasi inoltre d’ingiurie proferito da alcuni fuorusciti contro i repubblicani francesi, delle adunanze che da quelli si tenevano nello Stato veneto ; aver finora, diceva, la nazione francese in Venezia e la legazione che la rappresenta fatto ogni suo potere per conservare la neutralità, attenendosi scrupolosamente a tiitt’ i doveri imposti dal diritto delle genti, e ad una non comune moderazione ; quando invece la Repubblica si era rifiutata di riconoscere il ministro plenipotenziario che la Repiibblica francese aveale inviato come segno di particolar attenzione e per vieppiù raffermare la buona intelligenza che sembrava sussistere tra ambedue ; non guari dopo avea licenziato da Venezia parecchi individui non d’ altro rei che d’ affezione alla loro patria, e tra gli altri uno che veniva anche col titolo di Console generale, senza dare, ai richiami della legazione, esplicazioni soddisfacenti, mentre altri Francesi invece, traditori, cospiratori, fuorusciti erano accolti, protetti, per modo che Venezia diventava il loro principale rifugio, v’ istituivano unj specie d’ ufficio principale donde dirigevano le fila de’ loro intrighi ; insomma, a dirla in breve, Venezia esser divenuta una nuova Coblenza. Continuava 1’ Incaricato lagnandosi delle calunnie, delle triviali declamazioni contro i Francesi nelle gazzette venete, e specialmente nel Postiglione, sebbene rivedute dalla censura, delle difficoltà che continuamente si facevano alla legazione francese, mentre per le altre tutto si,appianava e diveniva facile : dei plichi ritardati, trattenuti, ta-lor anche aperti ; dell’ aver fatto del palazzo della lega- mono per servire alla Storia degli ultimi otto anni, e Carte Inquisi tori 17 maggio 1794 all’Archivio.