63 Apostolo Zeno, nato 1’ 11 dicembre 1688 di Pietro Zeno distinto medico e di Caterina Sevastò, discendente da una di quelle famiglie che da Venezia si erano recate a stabilir venete colonie in Candia, avea spiegato fin da fanciullo straordinaria passione per la lettura (1), e mortogli il padre, rimaritatasi la madre, dovette la sua educazione allo zio vescovo di Capodistria. Dopo la morte di questo, ritornato a Venezia, compì suoi studi nel collegio dei Somaschi a Castello, ma non ancora scosso il tronfio del seicento, il suo scrivere andava a principio pieno di quella ridondanza, di quelle ardite metafore, di quelle strane similitudini allora in voga. Tale infatti si presenta il suo primo poemetto scritto all’ età di diciassette anni, e intitolato l’Incendio, traendone il soggetto da un incendio allora accaduto a Venezia. Si provò anche nell’ eroico cantando la Conquista di Navarino e la Resa di Modone, poemi nei quali i difetti dello stile de’ suoi tempi sono esageratamente seguiti. Se non che lo Zeno, dacché si fu dato allo studio delle matematiche e degli antichi classici latini ed italiani, s’ avvide dello sconcio, si prefisse di rimettersi sul buon sentiero, imitando quei grandi modelli, e procurò eccitare altri al medesimo divisamento coll’ istituzione dell’ Accademia dei Dodonei, che dapprima in casa del co. Angelo Morosini, fu, dopo la morte di questo degno mecenate, ravvivata col nome di Animosi nel palazzo di Gian Carlo Grimani. E, siccome a volere che una iitile riforma si propaghi e ne venga generalmente sentito il bisogno, conviene si renda popolare, lo Zeno scelse a migliorare i drammi in musica che formavano allora la delizia dei Veneziani, e a sollevarli da quell’ impasto eh’ erano d’insulsaggini, d’ inverisimiglianze, di cattivi (1) Biografia d’Italiani illustri del cav. Emilio Tipaldo.